Pier Francesco Gasparetto

Camminava con qualche difficoltà, appoggiandosi al bastone. Mi sono presentata, ho detto che avevo sostenuto la tesi con lui e gli ho detto che, dopo essere andata in pensione come insegnante, avevo iniziato il lavoro di scrittrice e traduttrice. Quest'ultima cosa non lo aveva per nulla colpito, era rimasto invece impressionato dal fatto che fossi già in pensione, tanto che lo ha sottolineato con gli amici che erano con lui.
Prima di salutarci, gli ho dato il bel catalogo dei miei lavori. Mi avrebbe fatto molto piacere se lui, una volta tornato a casa lo avesse sfogliato e mi avesse mandato due righe con le sue impressioni sui libri che avevo scritto e tradotto. Non lo ha fatto, peccato.
La mia conoscenza della lingua inglese e francese me l'ero fatta per conto mio, con i soggiorni all'estero. Guai se mi fossi limitata a quello che avevo imparato dalle lezioni del prof..
Alcune cose che ricordo di lui dai tempi dell'università e della tesi non sono esattamente gradevoli. Mentre la preparavo mi ha fatto correre un paio di volte in facoltà per niente, costringendomi a percorrere a vuoto 100 chilometri ogni volta. Lui si era semplicemente dimenticato di portare il mio saggio
In quegli anni indossavo spesso dei capi comprati al Portobello Market di Londra. Un giorno in cui indossavo un pellicciotto acquistato lì, per prendermi in giro se ne è uscito dicendo: “Puro breitschwanz, vero?”. A parte il fatto che non avrei mai indossato una pelliccia vera, la mia ipersensibilità mi portava a sentirmi ferita davanti a quel tipo di presa in giro. Penso che avrebbe fatto meglio a concentrarsi di più sui suoi doveri, non creando disagi agli altri, piuttosto che fare lo spiritoso.
Purtroppo la sua distrazione ha riguardato anche la lettura del contenuto del mio elaborato. Alcuni appunti sul testo che avevo scritto li ha fatti addirittura nel corso della discussione della tesi, davanti alla commissione. Non aveva avuto il tempo di leggerla prima?